Monday, April 23, 2012

RIFIUTI CLAMOROSI di RITA BELLACOSA

www.055news.it rubrica IL NUDO E IL CRUDO di RITA BELLACOSA

Tutti i libri del mondo non ti danno la felicità, però in segreto ti rimandano a te stesso. Lì c'è tutto ciò di cui hai bisogno: sole, stelle, luna. Perché la luce che cercavi vive dentro di te. La saggezza che hai a lungo cercato in biblioteca ora brilla da ogni foglio, perché adesso è tua.
Cari amici, ecco un elenco di capolavori letterari che editori famosi non vollero pubblicare. Ignoranza, superficialità, invidia? Chissà! Giudicate voi …

MOBY DICK di Hermann Melville. Due i no scandalosi: uno, di un editore americano che accusò lo scrittore di essere un truffatore e di avere scritto un’ ignobile rapsodìa soltanto per estorcergli anticipi di denaro e gli ingiunse un’azione legale; il secondo, di un editore inglese che lo respinse motivando che non fosse un libro adatto ai giovani inglesi.
UNO STUDIO IN ROSSO Opera prima di Arthur Conan Doyle in cui compare per la prima volta il personaggio di Sherlock Holmes, ebbe decine di rifiuti con motivazioni svariate: chi disse di non avere avuto tempo di leggerlo, chi che era troppo lungo, chi che era troppo breve, chi che il personaggio di Sherlock Holmes non fosse credibile…
LA RECHERCHE di Proust il quale dovette pagare per vederlo pubblicato da un editore alle prime armi, Grasset. L’opera era stata rifiutata da editori affermati che avevano definito lo scrittore prolisso, inconcludente, ignorante e persino dilettante e mediocre come disse Andrè Gide che, quando il libro ebbe successo, riconobbe l’errore di valutazione e si scusò pubblicamente.
ULISSE di James Joyce stroncato da Virginia Woolf che definì lo scrittore “un liceale a disagio che si gratta i foruncoli”.
LA FATTORIA DEGLI ANIMALI di George Orwell bocciato da T. S. Eliot e da tanti noti editori americani.
IL GATTOPARDO di G. Tomasi Di Lampedusa, dopo molti rifiuti e delusioni pubblicato dalla Feltrinelli su suggerimento di G. Bassani. Era stato bocciato due volte per Mondadori e per Einaudi da Elio Vittorini, che lo definì un romanzo vecchio mentre lui auspicava il rinnovamento della letteratura.
SE QUESTO E’ UN UOMO di Primo Levi bocciato per Einaudi da Cesare Pavese e da Natalia Ginzburg con la motivazione che i lettori non volevano più leggere storie di guerra.
IL SIGNORE DEGLI ANELLI di John R.R. Tolkien. Il più grande capolavoro di fantasia, uno dei più fortunati successi editoriali di tutti i tempi, rifiutato dalla George Allen & Unwin e dalla William Collins perché troppo lungo, editato dalla George Allen 5 anni più tardi.
LOLITA di Vladimir Nabokov ritenuto pornografico. Un editore consigliò di trasformarlo in una storia gay “tramutando Lolita in un ragazzino di 12 anni che veniva sedotto da un Humbert contadino”. Anche in Italia Nabokov fu respinto da Bompiani e da Garzanti.
CENT’ANNI DI SOLITUDINE di Gabriel Garcia Marquez respinto, e deriso persino, da numerosi editori colombiani, brasiliani ed europei tra cui l’editore della Seix- Barral di Barcellona.
IL PADRINO di Mario Puzo giudicato rozzo, grossolano e lo scrittore con il cognome impresentabile tanto che gli fu chiesto di cambiarlo. Lo rifiutò Garzanti, Mondadori e Sergio Leone non volle dirigerne il film che poi girò F. F. Coppola.
L’INSOSTENIBILE LEGGEREZZA DELL’ ESSERE di Milan Kundera, scrittore ceco ma francofono bocciato dall’editore Livio Garzanti “Non pubblico scrittori minori, e per giunta cecoslovacchi”.

TUTTI I DIRITTI RISERVATI. RITA BELLACOSA 2010

Sunday, October 25, 2009

055news.it "Il nudo e il crudo": 'Le inutili apparenze', una donna bella in cerca di successo24/10/2009 - 21:04
Si può arrivare al successo rimanendo incorrotti nell’anima? La bellezza può essere d’ingombro all’ affermazione della bravura? Può l’appoggio di un “ pezzo grosso ” essere determinante persino più del Talento? A queste domande la scrittrice Rita Bellacosa, risponde con “ LE INUTILI APPARENZE ”, bel romanzo che si appresta a diventare un classico della letteratura moderna e che, di sicuro, è specchio del costume contemporaneo. Francesca, la protagonista, è una giovane donna colta e bellissima, determinata nella corsa verso il Successo. Arriva a Roma dove si imbatte in uomini potenti e spregiudicati i quali, soggiogati dalla sua spavalda avvenenza, le promettono una carriera facile e veloce. Arduo decidere di opporre a tale allettante prospettiva il proprio orgoglio ma quanto può essere gratificante il successo ottenuto grazie alla sola bellezza? Quanto vale se impone, in una sorta di tacita mutualità, di vendersi l’anima? Così la bellezza risulta un limite in una società che non premia il talento ma la rappresentazione, a volte patetica, di personaggi mediocri venuti alla ribalta grazie ad una specie di transazione umana in cui vige il principio del “ do ut des ” . E la bellezza da apparente vantaggio si muta in realtà prevaricante che accantona il talento. Corrompendo l’anima. Un monito per tante ragazze che inseguono le luci della ribalta perdendo se stesse per l’ espace d’ un instant. L’opera trabocca di colpi di scena e di situazioni piccanti ed anche, talvolta, ai confini , sapientemente costruiti, dello stucchevole. Tutto in una prosa erudita dai forti echi manzoniani. LOOKING FOR SUCCESS
Can a beautiful woman be reached the success being uncorrupted in the soul? Can the beauty be of encumbrance to the affirmation of the cleverness? Can the support of a " big " piece be conclusive more than the Talent even? To these questions the writer Rita Bellacosa answers with " The Useless Appearances ", beautiful novel that is prepared to become a classical some modern literature and that, of sure, she is mirror of the contemporary custom. Francesca, the protagonist, is a young cultured and very beautiful woman, determined in the run toward the Success. It arrives to Rome where he comes upon in powerful and unprejudiced men which, subjugated by her bold attractiveness, they promise her an easy and fast career. Arduous to decide to oppose his own pride to such tempting perspective but how much can gotten success be gratifying thanks to the only beauty? How much it is worth if it imposes, in a sort of tacit mutuality, to sell the soul? This way beauty results a limit in a society that doesn't reward the talent but the representation, at times pathetic, of mediocre characters come to the footlights thanks to a kind of human transaction in which the principle of the " is in force I give if you give ". And the beauty from apparent advantage he changes in hard reality that sets aside the talent. Contaminating the soul. A warning for so many girls that pursue the lights of the footlights losing if same for the espace d' an instant. The work overflows of sensations and of spicy situations and also, sometimes, to the confinements, wisely built, of the nice. All in a prose instructed by the strong Manzoni’s wind.

Tuesday, May 12, 2009


RITA BELLACOSA (born June, 8, 1972) , italian writer and actress, lives in Rome and in Paris. The new book by Rita is " LE INUTILI APPARENZE ". Rita is also archaeologist, philologist. Rita says : " We' ll make it, if we try hard enough " !